sabato 9 aprile 2011

Buta Stupa


Vi sarà senz'altro capitato al ristorante di non finire l'ultima bottiglia e di pensare “vorrei portarmela a casa”, specie se è quel passito molto speciale con cui avete voluto accompagnare il dolce, o magari quel vino confidenziale che avete interrotto lasciando la bottiglia a metà insieme a una piacevole conversazione e che ora, nel relax di casa, vorreste assaporare ancora per ripensarla e protrarne l'eco.

Nasce nel 2000, da un’idea di Sergio Miravalle, il servizio Buta Stupa (in dialetto piemontese significa bottiglia tappata). Un servizio esistente ormai da oltre dieci anni sul mercato, conosciuto da molti amanti ed estimatori del vino, ma non altrettanto diffuso e praticato dai ristoratori.

E' stato quindi studiato il progetto per promuovere con efficacia questa nuova modalità di consumo conviviale affinché tutti gli utenti potessero usufruirne: appositi tappi per sigillare nuovamente la bottiglia e farla tornare momentaneamente stupa, e per portarsela via con comodità e discrezione sacchetti robusti ed eleganti, in carta con fondo rinforzato, manici in corda e logo distintivo.

Pur offrendo dunque un prodotto elegante confezionato in un packaging caratteristico e ben identificabile, il prezzo (secondo quanto dicono i titolari dell'azienda) sara' contenuto.

Quindi un'invito ai ristoratori perche' si muniscano di questo prezioso oggetto

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